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Johnson & Johnson tra le aziende più impegnate nel garantire l’accesso globale ai farmaci

Johnson & Johnson tra le aziende più impegnate nel garantire l’accesso globale ai farmaci

Janssen, azienda farmaceutica di Johnson & Johnson, annuncia che il Gruppo si è posizionato secondo nella classifica dell’Access to Medicine Index (ATMI) 2016, pubblicato questa mattina a livello europeo, salendo di un posto rispetto al 2014.

L’indice è un rapporto indipendente elaborato dalla Fondazione Access to Medicine, un’associazione internazionale senza scopo di lucro fondata nel 2004 e impegnata nel migliorare l’accesso ai farmaci. In dettaglio, classifica l’impegno delle 20 principali aziende farmaceutiche a livello mondiale nel favorire l’accesso ai medicinali e ai servizi sanitari nei 107 paesi a basso-medio reddito, in base ad una serie di parametri strategici e tecnici.

L’ottimo posizionamento di Johnson & Johnson è frutto dell’impegno che il Gruppo ha messo in campo in termini di nuove strategie nei confronti delle popolazioni più vulnerabili. Un successo ottenuto grazie a una serie di azioni quotidiane che il rapporto ha tenuto in considerazione nella classifica. L’azienda ha, infatti, incrementato esponenzialmente le proprie politiche in materia di accesso ai medicinali in 4 categorie di farmaci su 7, si è spesa per sviluppare ulteriormente le capacità interne, per garantire politiche di prezzo adeguate, oltre che investire in attività di R&S e in nuovi modelli di business.

In breve, Johnson & Johnson ha introdotto una più mirata strategia per la salute pubblica globale presso le sue sedi in Africa. Ha sviluppato una formulazione orale del mebendazolo (farmaco antielmintico) per semplificarne l’accesso a milioni di bambini, popolazione meno abbiente e più vulnerabile. Infine, ha introdotto una strategia di accesso globale al suo farmaco a base di bedaquilina per la tubercolosi multi-resistente complessa, il cui sviluppo continua ad essere riconosciuto come una conquista rivoluzionaria nel trattamento di questa patologia. Il medicinale è disponibile in oltre 120 paesi e la sua somministrazione si attiene ai parametri dettati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per un uso appropriato nelle fasce di popolazione prestabilite.