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Oltre 4 giovani su 5 si fidano della scienza e, tra tutte le istituzioni, ripongono maggiore fiducia in quelle sanitarie

Oltre 4 giovani su 5 si fidano della scienza e, tra tutte le istituzioni, ripongono maggiore fiducia in quelle sanitarie
I genitori rappresentano il primo riferimento in caso di problemi di salute, ma anche la figura del medico è ben vista, con il 90% dei ragazzi che valuta positivamente la propria esperienza in caso di consulto.
 
Presentati oggi a Bologna, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, i dati del 2° questionario della ricerca esplorativa condotta dall’Università di Siena sulla fiducia della generazione Z nella scienza e nella medicina. Hanno partecipato all’evento Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna e Giuseppe Paruolo, Consigliere Regione Emilia-Romagna, Commissione IV, Politiche per la Salute e Politiche Sociali.
 
Protagonisti dell'evento quattro studenti del liceo scientifico Enrico Fermi di Bologna, ambasciatori del progetto “Fattore J” in Emilia-Romagna. Insieme agli esperti di Janssen Italia hanno scoperto e approfondito il “dietro le quinte” della scienza e della salute.

Bologna, 7 aprile 2022 – Quanto e come l'esperienza personale e il contesto di vita degli adolescenti influenzano la loro fiducia nella scienza e nella medicina? A rispondere alla domanda è un team di ricercatori dell'Università degli Studi di Siena, impegnato in una indagine esplorativa per il progetto “Fattore J”, promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Janssen Italia, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, per accrescere nelle giovani generazioni la fiducia nei progressi della scienza, sensibilizzare sull’importanza di una corretta informazione scientifica e sulla scelta di comportamenti responsabili per il benessere e la salute di tutti. 

La ricerca, composta da quattro questionari mensili con focus tematici, ha già esplorato i cambiamenti degli stili di vita degli adolescenti durante l’emergenza sanitaria. Oggi, presso il liceo Enrico Fermi di Bologna, sono stati presentati i dati emersi dall’analisi del 2° questionario su fiducia nella medicina, nelle istituzioni e influenza di ambiente sociale e personale, a cui hanno risposto 1.433 studenti tra i 13 e i 19 anni da tutta Italia.

I dati emersi rilevano un alto grado di fiducia nella medicina e nella scienza. Per la medicina, l'80% degli intervistati, su una scala da 1 a 10, dichiara di fidarsi almeno 6, il 67% almeno 7 su 10. Per la scienza l’85% dichiara almeno 6 su 10, con consapevolezza dei benefici portati da scoperte scientifiche innovative. Quando gli adolescenti hanno un problema di salute, si rivolgono innanzitutto ai genitori e poi, in ordine, a medici e amici. La maggior parte valuta positivamente l'esperienza con il medico: il 90% indica almeno 6 in scala 0-10, con punte del 17% di chi indica 10 su 10. Sulla salute sono tendenzialmente ottimisti.

Rispetto alla fiducia nelle istituzioni, i dati emersi sono in linea con i recenti BES Istat (Benessere Equo e Sostenibile) sulla popolazione italiana, ma è significativa la risposta su due nuove voci: le strutture sanitarie raggiungono il massimo di fiducia e la scuola si posiziona al terzo posto, subito dopo le istituzioni di "servizio" (es. vigili del fuoco).

L'obiettivo di Fattore J (fattorej.org) è accrescere nelle giovani generazioni la fiducia nei progressi della scienza, sensibilizzare sull’importanza di una corretta informazione scientifica e sulla scelta di comportamenti responsabili per il benessere e la salute di tutti. La seconda edizione del progetto, caratterizzata dallo slogan “Nelle mani della scienza”, ha rinforzato la rete multisettoriale per promuovere la fiducia nei progressi della scienza in tempo di infodemia. Sono infatti coinvolte ben tredici associazioni di pazienti, due partner scientifici, Università Campus Bio-Medico di Roma e Università di Siena, e tre partner istituzionali, Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), VaccinarSì e Società Italiana di Farmacologia (SIF). 

Sono oltre 8.000 gli studenti di 109 scuole in 16 Regioni che negli scorsi mesi hanno già partecipato alle sessioni formative interattive con le associazioni dei pazienti e gli esperti delle diverse aree terapeutiche, una scelta che si è rivelata vincente per l'autenticità delle storie condivise e la capacità di comunicare con empatia di esperti e medici. I webinar, che approfondiscono i temi chiave in diverse aree terapeutiche (oncologia, ematologia, immunologia, infettivologia, ipertensione arteriosa polmonare e neuroscienze) sono spazi di dialogo che riportano salute e benessere al centro del processo educativo. Tra le novità dell’edizione in corso anche le mini sfide “Science Fact check” per mettere alla prova la capacità degli studenti di verificare le notizie scientifiche e la selezione di 20 giovani ambasciatori per la scrittura collaborativa del primo “Manifesto della salute”. Costruito dal basso, il Manifesto è pensato per sperimentare nuovi paradigmi comunicativi più chiari, empatici e trasparenti, per creare fiducia e consenso soprattutto nella fascia di popolazione più giovane.

All'evento di oggi, che ha coinvolto l'intera "rete ibrida" del progetto, hanno partecipato  Fulvio Buonomo, Dirigente scolastico del liceo Enrico Fermi di Bologna; Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna; Giuseppe Paruolo, Consigliere Regione Emilia-Romagna, Commissione IV, Politiche per la Salute e Politiche Sociali; Mirta Michilli, Direttrice Generale della Fondazione Mondo Digitale; Chiara Ronchetti, Direttrice Comunicazione e Public Affairs, Janssen Italia; Alessio Muscillo, ricercatore dell'Università di Siena. Ha moderato l'incontro Valerio Baroncini, Vicedirettore del quotidiano "Il Resto del Carlino".

Protagonisti indiscussi della giornata, quattro ambasciatori di Fattore J, portavoce del progetto in Emilia-Romagna. A confronto con esperti e professionisti del mondo della salute, hanno potuto scoprire e approfondire il “dietro le quinte” della scienza e della salute. Si tratta di Carlo Guerra, Giulia Diacci, Laura Rosa Mejia Lara e Matilde Dall’Olio. Con il ruolo di facilitatori, hanno coinvolto nel dialogo i professionisti di Janssen Italia Barbara Maspes, Regulatory Affairs Manager, e Alessia Uglietti, Medical Affairs Manager. A moderare la tavola rotonda con gli Ambassador Gloria Ravegnini, ricercatrice presso il Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna, membro della Società Italiana di Farmacologia (SIF).

 

DICHIARAZIONI

“Per far bene la scienza occorrono uomini e donne di scienza, come spero sarete voi. Ho grande fiducia in voi e sono particolarmente contento di potervi parlare di persona in un contesto come questo, da cui si percepisce che siete la comunità del futuro. E il mio augurio è che voi possiate essere la comunità scientifica del futuro. La sanità, sempre di più, avrà nel concetto di comunità il senso della propria azione. Realizzeremo infatti Case della Comunità, ospedali di comunità, avremo figure professionali di comunità. L'obiettivo è una sanità di prossimità, in cui la comunità sarà fondamentale. Ma la comunità, una delle più importanti, ce l'abbiamo già: è la scuola e siete voi”.
Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna

“Ho scelto anni fa di frequentare il liceo scientifico Enrico Fermi perché sono innamorato della scienza e della logica. Come voi, che dovete sentire forte l’impegno di portare fuori il valore della logica e del bene della collettività. Vi esorto ragazzi a fare questo, ad avere una vostra logica e contribuire al bene della società, come fate con il progetto “Fattore J”. Mettetevi all’opera e sentite forte la bellezza della scelta che avete fatto”.
Giuseppe Paruolo, consigliere Regione Emilia-Romagna, Commissione IV, Politiche per la Salute e Politiche Sociali

“La pandemia ci ha aperto gli occhi sul valore della salute, il bene più prezioso che abbiamo. Durante il periodo dell’emergenza, però, non è stato facile orientarsi tra tutte le informazioni a cui eravamo esposti quotidianamente a causa della sovraesposizione mediatica del Covid-19. Una vera e propria infodemia, diffusasi parallelamente alla pandemia, che - senza gli strumenti necessari per affrontarla - poteva e può rivelarsi dannosa. Convinti che la strada giusta da percorrere sia quella rappresentata dalla scienza, siamo lieti di portare Fattore J nelle scuole di tutto il territorio italiano insieme a Fondazione Mondo Digitale, in modo da poter offrire ai giovani i mezzi e le competenze utili a comprendere e interpretare al meglio la realtà e, in particolare, i temi legati alla salute e alla sanità. Speriamo davvero che questo percorso possa portarli ad abbracciare il progresso scientifico con la massima fiducia”.
Chiara Ronchetti, direttrice Comunicazione e Public Affairs, Janssen Italia

“Insieme a Janssen Italia abbiamo dato vita a una cordata educativa per diffondere fiducia nella scienza, contrastare la disinformazione e trasmettere il valore della salute come bene collettivo tra i coetanei e in famiglia. Obiettivi che quest’anno abbiamo voluto rafforzare, coinvolgendo 20 studenti, ambasciatori del progetto, nella realizzazione del primo Manifesto della Salute. Crediamo fermamente che i giovani, soprattutto se educati alla cittadinanza globale e accompagnati allo sviluppo di competenze non cognitive, siano in grado di risolvere problemi, prendere decisioni, pensare in maniera critica, comunicare efficientemente le proprie idee e lavorare in sintonia con gli altri. Proprio loro, i giovani, sono i veri costruttori di fiducia nella scienza”.
Mirta Michilli, direttrice Generale Fondazione Mondo Digitale

“La pandemia lo ha reso evidente: abbiamo bisogno di strumenti che ci consentano di orientarci nel mare di informazioni che riceviamo ogni giorno. Con Fattore J, gli studenti e le studentesse hanno potuto mettere alla prova la loro capacità di verificare le notizie scientifiche. Non solo, grazie al progetto i ragazzi hanno imparato a mettersi nei panni degli altri. Hanno sviluppato quelle competenze non cognitive, come empatia e intelligenza emotiva, indispensabili per affrontare le sfide complesse della società. Nel loro ruolo di ambassador si sono fatti poi carico di un compito importantissimo: diffondere e moltiplicare le loro competenze, condividendo quanto hanno appreso con i loro amici, familiari e parenti”.
Fulvio Buonomo, dirigente scolastico del liceo Enrico Fermi di Bologna

 

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