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E’ vero che le sigarette elettroniche producono formaldeide?

Allarmismo per le sigarette elettroniche: è vero che producono formaldeide?

Lunedì 9 febbraio 2015

Il vapore prodotto dalle sigarette elettroniche, quando i dispositivi sono utilizzati ad alto voltaggio, contiene livelli eccessivi di formaldeide, un’accertata sostanza cancerogena. È quanto hanno scoperto inaspettatamente i ricercatori di uno studio pubblicato sul The New England Journal of Medicine che affermano che il rischio di cancro per le sigarette elettroniche è maggiore rispetto a quello provocato dalle sigarette convenzionali.

Lo studio condotto dal dottor David Peyton, PhD, professore di chimica alla Portland State University in Oregon, e dai suoi colleghi è stato definito dai detrattori "irresponsabile" in quanto le modalità con cui questi ricercatori hanno analizzato il vapore delle sigarette elettroniche non assomiglia in alcun modo ai cosiddetti "vapers" effettivamente utilizzati in questa tipologia di sigarette.

Ovviamente queste critiche non sono state ben accolte dai ricercatori che affermano di aver ottenuto il dispositivo da un comune negozio di sigarette elettroniche e di averlo utilizzato alle condizioni standard, senza modificare alcuna impostazione; “Non abbiamo spinto un pulsante e generato più vapore possibile; ma abbiamo generato gli sbuffi di vapore in condizioni normali”, ed esattamente con ogni sbuffo è stato consumato da 5 a 11 mg di liquido e ne è stato raccolto da 2 a 6 mg.

“A bassa tensione (3,3 V), non abbiamo rilevato la formazione di agenti che rilasciano formaldeide (limite stimato di rilevazione, circa 0,1 mg per 10 sbuffi), mentre ad alta tensione (5,0 V), è stato rilevata una media di 380 ± 90 mg di formaldeide per campione (10 sbuffi) sotto forma di agenti che rilasciano formaldeide”, hanno dichiarato gli autori.

"Quindi in media un fumatore abituale di sigarette elettroniche inalerebbe al giorno 14,4 mg di formaldeide” hanno affermato gli autori.

Gli autori stimano che circa 150,0 µg di formaldeide vengono prodotti da una sola sigaretta convenzionale, il che corrisponde a 3,0 mg per ogni pacchetto di 20 sigarette, e ciò fa dedurre che il rischio di cancro nei fumatori di sigarette elettroniche è di molto superiore (da 5 a 15 volte) rispetto a quello indotto dalle sigarette convenzionali.

“Inoltre, gli agenti che rilasciano formaldeide potrebbero in realtà essere depositati in modo più efficiente nelle vie respiratorie rispetto alla formaldeide gassosa, provocando un rischio ancora più elevato per il cancro” aggiungono i ricercatori.

I liquidi utilizzati nelle sigarette elettroniche consistono tipicamente di glicole propilenico, glicerolo, più nicotina e sostanze chimiche aromatizzate

La formaldeide è notoriamente un prodotto di degradazione del glicole propilenico.

“In molti dei campioni di vapore analizzati durante lo studio, più del 2% delle molecole totali di solvente sono state convertite ad agenti di rilascio della formaldeide, raggiungendo concentrazioni più elevate rispetto alle concentrazioni di nicotina" hanno inoltre segnalato i ricercatori, aggiungendo che lo stesso risultato è stato trovato quando sono state utilizzate miscele di solventi altamente purificate che non contenevano composti aromatici o nicotina, concludendo che la formaldeide non è il risultato delle sostanze aromatizzate o della nicotina.

“La ricerca è assolutamente allarmista” ha detto Gregory Conley, presidente dell’American Vaping Association, ribadendo che "Quando il dispositivo è stato testato a 3,3 volt, non è stata rilevata la formaldeide, ma solo quando i ricercatori hanno aumentato il voltaggio a 5 volt” puntualizzando che si tratta di un ambito di surriscaldamento estremo.

“Se un così alto quantitativo di formaldeide fosse inalato nei polmoni, si creerebbe un sapore aspro di bruciato in bocca e una sensazione sgradevole nei polmoni perché il vapore sarebbe estremamente caldo” ha specificato Conley sostenendo che questa condizione si potrebbe creare con un’aspirazione molto lunga, sia in condizioni di bassa che di alta tensione.

Conley si è detto molto preoccupato dell’impatto mediatico che questa ricerca potrebbe avere fra i consumatori e vorrebbe divulgare che i livelli eccessivi di formaldeide non si possono ottenere se si fumano le sigarette elettroniche effettuando brevi sbuffi che non surriscalderebbero i dispositivi, sia a bassa che ad alta tensione.

Le critiche su come i ricercatori hanno condotto lo studio sono state condivise anche dal dottor Michael Siegel, della Boston University School of Public Health che ha puntualizzato "La potenza utilizzata era così alta che il vaporizzatore è stato surriscaldato, e ciò creerebbe un gusto orribile che un vaper non può tollerare".