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Identificato nuovo gene responsabile di tumore al seno

Identificato un nuovo gene responsabile della forma più aggressiva di tumore al seno

Mercoledì 14 gennaio 2015

In un nuovo studio, gli scienziati hanno identificato un nuovo gene che se mutato, può guidare lo sviluppo e la progressione del cancro al seno triplo negativo, una forma aggressiva della malattia che rappresenta il 10/20% dei tumori al seno.

Il nome “triplo negativo” deriva dal fatto che in questo tipo di tumore, a differenza di altri tumori mammari, le cellule maligne non possiedono sulla loro superficie la proteina HER2, nè i recettori per gli estrogeni e per i progestinici.

Per questa ragione, il cancro al seno triplo negativo non risponde alla terapia ormonale, il che significa che le donne con questa diagnosi hanno una prognosi peggiore rispetto a quelle con altri sottotipi.

Nello studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, il Dott.r Khaled e colleghi hanno adottato un approccio diverso per l’identificazione dei geni associati alla malattia: hanno analizzato le alterazioni dei geni che influenzano cellule staminali e tessuti in via di sviluppo.

Valutando queste alterazioni genetiche nelle cellule di cancro al seno da circa 3.000 pazienti, il team ha scoperto che un gene chiamato BCL11A, era particolarmente attivo nel carcinoma mammario triplo negativo.

I ricercatori hanno in seguito introdotto il gene BCL11A attivo, nelle cellule del seno umano e di topo, in laboratorio.

Essi hanno scoperto che le cellule del seno hanno cominciato ad agire come cellule tumorali.

Quando il team ha ridotto l’attività di BCL11A in tre campioni di cellule di cancro al seno triplo negativo umani, queste cellule hanno perso alcune caratteristiche tipiche del cancro.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che BCL11A è importante per il normale sviluppo delle cellule staminali della mammella e cellule progenitrici. Studi precedenti hanno mostrato che le mutazioni in queste cellule, possono guidare lo sviluppo dei tumori.

Commentando i risultati dello studio, il Prof. Carlos Caldas dell’Università di Cambridge e del Cambridge Insitute Cancer Research UK, ha detto:

“Questo entusiasmante risultato che identifica un nuovo gene attivo nel cancro, potrà aiutare nella ricerca di nuovi trattamenti”.