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Tumori: aumentano i casi ma un malato su quattro guarisce

Tumori: aumentano i casi ma un malato su quattro guarisce

Martedì 10 marzo 2015

Il numero degli italiani con una diagnosi di tumore (recente o lontana nel tempo) continua a crescere: erano 2.600.000 nel 2010 e saranno 3 milioni nel 2015 (+20% nel corso di 5 anni). Ma di questi 3 milioni, 1 persona su 4 può considerarsi “già guarita” perché è tornata ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale, cioè di chi non ha mai avuto una diagnosi di tumore.

Sono questi i risultati principali di un studio di vaste proporzioni condotto dall’Associazione Italiana Registri Tumori, la rete che riunisce 45 Registri Tumori che attualmente monitora oltre il 53% della popolazione italiana.

Lo studio è stato coordinato da ricercatori del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, della Regione Veneto e dell’Istituto Superiore di Sanità (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute) e ha visto la collaborazione di rappresentati dei malati e volontari in campo oncologico e di altre Società Scientifiche.

Airtum è sostenuta da molti anni, nel suo ruolo di rete epidemiologica dell’oncologia, dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della salute.

«Possiamo dire che 1 italiano su 22 ha ricevuto una diagnosi di tumore nel corso della vita – dichiara il Segretario Nazionale AIRTUM Emanuele Crocetti, epidemiologo dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze. Si tratta di un numero elevato che corrisponde al 5% dell’intera popolazione del nostro Paese».

Roberta De Angelis, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, tra i coordinatori scientifici dello studio, aggiunge: «Lo studio ha mostrato che gli italiani a cui è stata diagnosticata una neoplasia erano 2 milioni e 600 mila nel 2010, mentre oggi sono circa 3 milioni, con un aumento di circa il 3% l’anno (quasi il 20% in 5 anni, dovuto in gran parte all’invecchiamento della popolazione e al miglioramento della sopravvivenza dei pazienti oncologici). Come atteso, il fenomeno interessa maggiormente gli anziani, infatti oltre il 20% dei maschi ultra75enni, e il 13% delle femmine di questa fascia d’età ha affrontato nel corso della vita l’esperienza “cancro”».

«Possiamo dire – approfondisce Stefano Guzzinati, del Registro Tumori della Regione Veneto, terzo curatore del Rapporto – che sono oltre 600.000 le donne che hanno avuto una diagnosi di tumore della mammella (41% di tutte le donne con neoplasia), seguite dalle donne con tumori di colon retto (12%), corpo dell’utero (7%) e tiroide (6%). Sono invece 300.000 i maschi che hanno ricevuto una diagnosi di tumore della prostata (26% del totale degli uomini con neoplasia), il 16% ha avuto un tumore della vescica, e un altro 16% del colon retto».

Quanti malati di tumore guariscono?

«Lo studio ci permette di rispondere al quesito da due punti di vista: il primo guarda al presente, scatta una fotografia ai cittadini che hanno un tumore e conta (misurando il tempo di guarigione) quanti di questi sono già guariti; l’altro è prospettico, guarda al futuro, e propone una stima di quanti dei casi diagnosticati oggi guariranno (frazione di guarigione).

Dalla fotografia scattata da AIRTUM risulta che il 27% degli italiani colpiti da tumore (20% dei maschi e 33% delle femmine), può essere definito “già guarito”.

Ma non basta. Anche tra il restante 73% dei pazienti presenti nella foto, una grande quota è destinata a guarire. Una stima dell’entità di questa quota è fornita dalla “frazione di guarigione”, mentre il “tempo per la guarigione” indica quanto tempo debba mediamente passare dalla diagnosi per poter parlare di guarigione.

Le percentuali di pazienti che guariranno variano considerevolmente per tipo di tumore e per età. Sommando le frazioni di guarigione per tutti i tipi di tumore è emerso che oltre il 60% dei pazienti che ha ricevuto la diagnosi prima dei 45 anni di età guarirà dal tumore, ma la percentuale diminuisce con l’aumentare dell’età (meno di un terzo dopo i 75 anni)».

Ma quanto tempo occorre per guarire da un tumore?

«Complessivamente lo studio rileva che il 60% dei pazienti a cui è stato diagnosticato un tumore ha avuto la diagnosi da oltre 5 anni. Il tempo di guarigione varia per ogni tipo di tumore ed è influenzato dall’età al momento della diagnosi e dal sesso del soggetto colpito – spiega Dal Maso.

Le schede presentate nel Rapporto mostrano che i pazienti con tumore del testicolo e della tiroide guariscono mediamente in meno di 5 anni; i pazienti con i tumori di stomaco, colon retto, pancreas, corpo e cervice uterina, cervello e linfoma di Hodgkin guariscono in meno di 10 anni. Le pazienti con tumore della mammella e i pazienti con tumore della prostata invece raggiungono una mortalità simile a quella della popolazione generale dopo circa 20 anni dalla diagnosi.

Per i pazienti con tumore di fegato, laringe, linfomi non-Hodgkin e mielomi, il rischio di morire a causa del tumore si mantiene anche oltre 25 anni dalla diagnosi».

Qual è il messaggio principale rivolto ai pianificatori sanitari?

«Questi dati ci dicono che occorre approfondire le conoscenze sulla qualità della vita dei pazienti oncologici non solo durante, ma anche dopo la fase attiva dei trattamenti, occorre studiare gli effetti a lungo termine dei trattamenti stessi ed è necessario fare una valutazione economica dei percorsi di cura – commenta Crocetti – L’aumento della percentuale dei pazienti in vita a più di 5 anni dalla diagnosi se da un lato è una buona notizia, dall’altro implica un maggior carico assistenziale ed economico per i sistemi sanitari. Il nostro studio favorisce un ripensamento delle linee-guida per le visite di controllo da proporre a molti anni di distanza dalla diagnosi a molti pazienti oncologici – o meglio a molti ex-pazienti – e così facendo permetterà di perseguire un’organizzazione più efficiente dei servizi assistenziali a loro indirizzati».

Qual è invece il messaggio rivolto ai pazienti?

«La notizia più importante per chi nel corso della vita si troverà a incrociare il proprio cammino con la malattia è che possiamo affermare con sicurezza, dati alla mano, che i tumori non solo sono curabili ma, in molti casi, da un tumore si guarisce».