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Disturbi mentali: in Europa solo 1 paziente su 3 si cura

Disturbi mentali per 164 milioni di europei e solo 1/3 si cura

Martedì 31 marzo 2015

Sono 164 milioni, il 38,2% della popolazione totale, gli europei colpiti da qualche forma di disturbo mentale, con un impatto economico stimato in 798 miliardi di euro, ma solo 1 europeo su 3 si cura e arriva a rivolgersi a uno specialista. E’ sulla base di questo scenario che si apre a Vienna il Congresso della Associazione europea di psichiatria (Epa), con un obiettivo: elaborare piani condivisi per fare fronte a questa emergenza globale.

Un problema, quello legato alla salute mentale, che sta assumendo sempre di più i contorni di una questione di sanità pubblica: entro il 2030, avvertono gli esperti, le patologie psichiatriche saranno infatti le malattie più frequenti a livello mondiale. Ed ancora: i disturbi mentali contribuiscono al 26,6% della disabilità totale e riguardano, solo in Italia, circa 17 milioni di persone.

Tali disturbi, spiega lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda ospedaliera Fatebenefratelli di Milano, ”non hanno tutti la medesima gravità. Spicca tuttavia il trend in costante crescita per queste patologie e, soprattutto, per tre tipi di disturbi”. Si tratta, chiarisce, ”della depressione (che interessa circa il 7,2% della popolazione europea), dei disturbi cognitivi come l’Alzheimer (3,5%) e dei disturbi legati all’abuso di alcol (3,4%). Altre patologie in aumento sono anche i disturbi da panico e del sonno”. Ma in crescita sono pure i suicidi, con circa 800mila casi l’anno nel mondo e 4mila in Italia. Numeri che rivelano una condizione esistenziale sempre più difficile, aggravata da un dato ulteriore: ”Solo 1 persona 3 affetta da disturbi mentali si cura ed assume i farmaci appropriati e, complessivamente, meno del 10% di tali soggetti arriva da uno specialista”.

Ma quali sono le cause alla base dell”eplosione’ dei disturbi della psiche? Sicuramente, afferma Mencacci, ”un impatto importante ha avuto, negli ultimi anni, la crisi economica, che ha portato ad uno scadimento della qualità della vita ed un aumento della disoccupazione. La conseguenza è stato appunto il forte aumento del consumo di alcol, della depressione e dei disturbi da panico”. Sotto accusa, però, finisce anche uno dei tratti peculiari della società moderna: la velocità dei cambiamenti nel mondo globalizzato. Alle persone, sottolinea Mencacci, ”è chiesto di far fronte ad un numero sempre maggiore di cambiamenti rapidi, sul lavoro, nella vita, nell’adattamento alle nuove tecnologie.

E’ dunque ”fondamentale – avverte Mencacci – che oggi l’Europa investa di più nella salute mentale”. Un messaggio lanciato anche dal presidente dell’Associazione italiana di psichiatria (Sip), Emilio Sacchetti: ”Il Congresso Epa è una preziosa opportunità per condividere risultati di ricerca e nuove strategie terapeutiche, confrontandosi con esperienze internazionali.

L’obiettivo è intraprendere nuove ‘connessioni’, in un efficace networking a livello europeo”. Perchè ”per vincere la malattia mentale – conclude il presidente Sip – servono innovazione e programmi condivisi”.