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Industria farmaceutica, traino per rilancio economia europea

Industria farmaceutica, “traino per rilancio dell’economia europea”

Mercoledì 3 giugno 2015

Il settore farmaceutico sembra godere di ottima salute, dando lavoro in maniera diretta ad oltre 707 mila persone. Dal 2000 al 2014 sono quasi raddoppiati gli investimenti nel settore R&D e la produzione totale. Numeri che candidano l’industria farmaceutica a giocare un ruolo di traino nella crescita economica del Vecchio Continente. E’ quanto emerso a Lussemburgo in occasione del meeting annuale dell’EFPIA, la European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations, la federazione, fondata nel 1978, che comprende 33 associazioni nazionali di industrie farmaceutiche e le 40 principali compagnie farmaceutiche impegnate nella ricerca, sviluppo e produzione di prodotti medicinali per uso umano in Europa.

Non mancano tuttavia le criticità. Questo settore è stato pesantemente colpito dalle misure di austerità fiscale, imposte dai governi della maggior parte delle nazioni europee a partire dal 2010. E la concorrenza intanto incalza, in particolare nei Paesi ad economia emergente, quali Brasile, Cina e India; fenomeno questo che sta facendo progressivamente migrare una serie di attività economiche e di ricerca dalla vecchia Europa a questi mercati in rapida crescita.

Nel 2014, gli Stati Uniti detenevano il primato del 44,5% delle vendite mondiali del mercato farmaceutico, contro il 25,3% dell’Europa. Secondo dati IMS Health, inoltre nel periodo 2010-2014, il 57% delle vendite relative a nuovi farmaci lanciati sul mercato sono state registrate negli USA, contro appena il 25% dell’Europa e il 7% del Giappone.

L’arrivo di qualsiasi nuovo farmaco sul mercato europeo – ricordano le industrie farmaceutiche – è frutto di un percorso assai lungo, costoso e rischioso. Nel periodo 2010-2014 l’Europa ha prodotto 73 nuove entità chimiche o biologiche, contro le 83 degli USA e le 29 del Giappone.

I mercati del farmaco europei più interessanti sono la Germania e la Francia (rispettivamente 26.960 e 26.744 milioni di euro), seguiti dall’Italia con un mercato stimato intorno a 20.941 milioni di euro.

I farmaci rappresentano solo una piccola parte della spesa sanitaria, in media il 16,9% in Europa. Ma nel caso di patologie costose, quali artrite reumatoide e tumori, i farmaci rappresentano meno del 10% della spesa totale per queste patologie e possono anzi generare risparmi, riducendo il numero delle giornate di ricovero e della spesa sanitaria a lungo termine.

Il mercato dei generici è decisamente più frizzante nei nuovi Stati Membri UE, che storicamente hanno bassi livelli di protezione della proprietà intellettuale.

I farmaci innovativi infine, secondo le stime di Lichtenberg  (Lichtenberg, F: Pharmaceutical innovation and longevity growth in 30 developing OECD and high-income countries, 2000-2009; 2012), hanno contribuito ad aumentare l’aspettativa di vita di 1,74 anni, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2009.